di ALBERTO D’ARGENIO-repubblica.it
Il centrosinistra stravince le amministrative e il Pd prenota piazza del Pantheon, a Roma, per festeggiare. A Milano la gente accorre invece a Piazza del Duomo. Per Berlusconi è un bagno di sangue. Perde a Milano e straperde a Napoli, dove i sindaci saranno Pisapia e De Magistris, eletti con percentuali eclatanti. Esce sonoramente sconfitto anche a Cagliari, Grosseto, Trieste e Novara. Tiene solo Varese con il leghista Attilio Fontana. Proprio il Carroccio ha già scaricato la sconfitta su Berlusconi.
In mattinata, infilando la scheda nell’urna a pochi passi da via Bellerio, il leader del Carroccio aveva ammonito: “La Lega il suo dovere l’ha fatto”. Poco dopo la chiusura dei seggi il direttore della Padania, house organ delle camicie verdi, ha aggiunto che si tratta di “una sconfitta molto pesante, e il grande sconfitto è il premier”. E per Leonardo Boriani la debacle che si intravede dai primissimi sondaggi e conteggi non potrà essere ignorata. Anzi, servirà “una grande riflessione”. Ma a far scattare l’allarme rosso nel Pdl sono le parole di Matteo Salvini, numero uno del Carroccio a Milano: “Sostanzialmente questo è un voto contro Berlusconi”. E l’Udc, primo partito nell’opposizione a farlo, chiede le dimissioni del premier.
Ora che i risultati sono definitivi gli occhi si spostano tutti su Bucarest e su Milano. Nella capitale rumena c’è il Cavaliere, impegnato in visita ufficiale organizzata all’ultimo minuto che suona come una fuga. A Milano, per la precisione in via Bellerio, è riunito lo stato maggiore della Lega. Le camicie verdi prima di decidere il da farsi esamineranno tutti i dati. In ballo c’è il futuro del governo, con il Carroccio che potrebbe limitarsi a chiedere una serie di (pesanti) contropartite per continuare ad appoggiarlo. Ma potrebbe anche fare il grande passo – covato da mesi da parte della dirigenza e della base – intimando a Berlusconi di farsi da parte per lasciare il posto ad un altro premier. Girano i nomi di Tremonti e Formigoni, anche se il sogno nel cassetto di Bossi resta sempre quello di portare Roberto Maroni a Palazzo Chigi.
Ma tutto sembra franare, per il premier. A urne chiuse arriva la notizia che Berlusconi, insieme ai direttori di Tg1 e Tg2, è indagato per abuso d’ufficio per le interviste fiume della scorsa settimana (già sanzionate dall’Agcom). E Sandro Bondi si dimette da coordinatore del Pdl, partito dove c’è aria di resa dei conti. Intanto ad Arcore il centrosinistra vince col 56,65&. (Beh, buona giornata).