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Il Tar del Lazio non ha accolto il ricorso presentato dal Pdl di Roma. E’ la terza volta consecutiva che viene bocciato il tentativo di nascondere la verità: chi non si presenta in tempo è fuori. Come si può votare chi non è capace neanche di rispettare l’orologio?

Il Tribunale ha ripetuto che non è applicabile il decreto “salva liste”
“Modifica una legge statale che è stata recepita in quella regionale”
Regionali, nuovo stop alla lista Pdl.Il Tar del Lazio respinge il ricors
Il Tar del Lazio non ha accolto il ricorso presentato dal Pdl di Roma che contestava l’esclusione della propria lista dalla competizione elettorale regionale nel Lazio. Lista presentata nuovamente alla luce del decreto cosiddetto salva-liste. La decisione è stata presa della Seconda Sezione bis del tribunale amministrativo regionale del Lazio. Subito dopo la sentenza, l’annuncio che il Pdl ricorrerà al Consiglio di stato.

Nelle motivazioni della decisione di rigettare l’istanza del Pdl, il Tar spiega nuovamente che sono inapplicabili le disposizioni previste dal decreto legge salva-liste. Ancora per lo stesso motivo: le disposizioni previste dalla legislazione statale, anche se intese come disposizioni di tipo interpretativo della legge pre-esistente, non possono essere applicate alle Regioni nelle quali le “disposizioni statali sono state recepite nella normativa regionale”.

Per il Tar il decreto legge varato dal governo consente la riammissione della lista solo nel caso in cui i delegati siano presenti nell’ufficio elettorale prima della scadenza dei termini e provvisti di tutta la documentazione. E le valutazioni dell’ufficio regionale, che non ha ammesso la lista del Pdl di Roma, non appaiono manifestamente illogiche o carenti sotto il profilo dello svolgimento dei fatti.

Con l’ordinanza di stasera il Tar del Lazio “ha accolto tutte le nostre tesi, sia sulla non applicazione del decreto che, soprattutto, sulla correttezza e bontà dei provvedimenti degli uffici elettorali”. È questo il commento del legale del Pd, Francesco Rosi. E intanto domani sul decreto salva-liste la parola passa alla Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi dalla Regione Lazio che ne contesta la legittimità costituzionale. Beh, buona giornata.

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Attualità democrazia

Oltre il rispetto delle regole democratiche a Renata “frangetta nera” Polverini difettano le regole della sintassi della lingua italiana. Ma lei, “se ne frega”.

“Bisogna dire che si vota e che è possibile votare Renata Polverini presidente della Regione Lazio, perché c’è uno stato di confusione assoluta. Sono convinta che più di ieri c’è veramente una spinta di fronte a quella che è un’ingiustizia e quindi bisognerà andare avanti. Penso anche che, di fronte all’impegno di Berlusconi, ci sarà una maggiore chiarezza e c’è anche bisogno di più presenza nel territorio. Continuo la mia campagna elettorale e anche oggi, come tutti gli altri giorni, ho visitato ospedali e ho incontrato i cittadini”. Renata Polverini dixit. Beh buona giornata.

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