Federculture, Civita, Fai, Italia Nostra, Legambiente e WWF hanno diffuso oggi una lettera aperta, indirizzata al premier, al ministro per i Beni culturali e al ministro dell’Economia, nella quale si sottolinea che “l’Italia è a rischio recessione culturale”, e che i tagli operati dalla Finanziaria mettono in discussione “la tutela e la promozione del nostro patrimonio culturale e ambientale, sancita dall’art.9 della Costituzione”, e penalizzano “un settore vitale che contribuisce positivamente all’economia del Paese, con conseguenze negative sulle possibilità di uscita dall’attuale crisi e sulle prospettive di una futura e duratura crescita”.
“La riduzione del 50% delle risorse destinate agli istituti culturali – si legge ancora nella lettera – quasi fossero tutti enti inutili, senza l’individuazioen di criteri o parametri oggettivi che valutino l’effettiva esistenza di sprechi, decreterà un ulteriore e indiscriminato abbassamento dell’intervento pubblico per la cultura, che mette ormai a rischio quantità e qualità dei servizi culturali nel Paese”.
Beh, buona giornata.