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La quarta crisi: negli Usa crescono i lettori on line.

Huffington Post supera Washington Post come numero di visitatori on line-blitzquotidiano.it

L’Huffington Post ha superato il Washington Post come numero di visitatori. Lo confermano i dati di settembre di Nielsen Online relativi ai siti di informazione americani.

Nell’ultimo anno l’aggregatore di notizie creato da Arianna Huffington è cresciuto del 26%, raggiungendo in settembre 9,4 milioni di utenti unici, mentre il Washington Post è sceso del 29%, a 9,2 milioni.

Nello stesso periodo il sito del New York Times è cresciuto del 7%, arrivando a 21,5 milioni di utenti unici. Meglio ancora hanno fatto il Daily News (+54%) e il Guardian (+51). Ma il record di crescita spetta ad Examiner.com: +373%.

I dati sono però da prendere con cautela, perché – come avverte la stessa Nielsen Online – in giugno la società di ricerca ha ampliato di otto volte il suo panel, il che per certi siti può aver influenzato il confronto anno su anno.

Ecco la classifica completa:

Yahoo! News: 42.649.000 utenti unici in settembre (+12% rispetto a settembre 2008)

Cnn Digital Network: 38.266.000 (+3%)

Msnbc Digital Network: 36.511.000 (-16%)

Aol News: 25.733.000 (+20%)

NyTimes.com: 21.530.000 (+7%)

Fox News Digital Network: 17.909.000 (+20%)

Tribune Newspapers: 16.453.000 (-9%)

AbcNews Digital Network: 14.631.000 (-15%)

Google News: 14.555.000 (+8%)

Gannett Newspapers and Newspaper Division: 12.272.000 (-10%)

Cbs News Digital Network: 10.575.000 (-5%)

McClatchy Newspaper Network: 10.543.000 (-1%)

UsaToday.com: 9.908.000 (-13%)

Advance Internet: 9.530.000 (+21%)

TheHuffingtonPost.com: 9.474.000 (+26%)

Washingtonpost.com: 9.239.000 (-29%)

MediaNews Group Newspapers: 8.739.000 (+30%)

Hearst Newspapers Digital: 7.905.000 (-19%)

WorldNow: 7.828.000 (-1%)

Bbc: 7.178.000 (-23%)

Daily News Online Edition: 6.824.000 (+54%)

Examiner.com: 6.474.000 (+373%)

Guardian.co.uk: 6.043.000 (+51%)

Telegraph: 5.649.000 (+38%)

Cox Newspapers: 5.443.000 (+14%)

Boston.com: 5.231.000 (-39%)

MailOnline: 5.046.000 (+26%)

Topix: 4.860.000 (-25%)

NBC Local Media: 4.835.000 (+N/A)

The Slate Group Websites: 4.798.000 (-12%)

(Beh, buona giornata).

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La quarta crisi: la Huffington dice che il futuro del giornalismo non dipende dal futuro dei giornali.

Editoria/ Il Senato di Washington corre in aiuto dei giornali Usa prima che diventino ”estinti”-blitzquotidiano.it

I problemi che stanno falciando l’industria dei giornali negli Stati Uniti sono arrivati al Senato di Washington, dove una sottomissione ha preso in esame la questione offrendo come prima proposta la possibilità che i quotidiani si trasformino in aziende senza scopi di lucro sulla falsariga delle stazioni radio pubbliche con in testa National Public Radio (Npr), a quanto riferisce il Wall Street Journal.

Un disegno di legge presentato dal senatore democratico del Maryland, Ben Cardin, propone che i quotidiani trasformati in aziende senza scopi di lucro sarebbero esentati dal pagare le tasse sulla pubblicità e sui redditi da abbonamenti oltrechè sui contributi dei privati.

In base al disegno di legge, però, i giornali non potrebbero più appoggiare ufficialmente – il cosiddetto ”endorsement” – candidati in competizioni elettorali, pur potendo riferire su qualsiasi argomento incluse le campagne elettorali. Cardin ha precisato che il suo obiettivo è proteggere i giornali locali e non le conglomerate.

La proposta del senatore non ha però convinto del tutto, tra gli altri, l’ex-direttore del Washington Post, Steve Coll, il quale, pur appoggiando il disegno di legge, ha dichiarato che, anche nelle migliori delle ipotesi, «un numero molto limitato di quotidiani potrebbero diventare aziende senza scopo di lucro».

Il senatore democratico del Massachusetts, John Kerry, presidente del sottocomitato senatoriale sulle comunicazioni, la tecnologia e internet, ha avvertito che i licenziamenti, le chiusure e i tagli di personale hanno trasformato i giornali americani in una «specie in estinzione» a causa della fuga dei lettori e della pubblicità verso internet.

Kerry ha auspicato iniziative affinchè i media possano rimanere diversificati e indipendenti, e si è detto preoccupato dal fatto che se i giornali dovessero scomparire ne soffrirebbero l’imparzialità e l’accuratezza dell’informazione.

Chi non si preoccupa troppo del futuro dei giornali quotidiani è Arianna Huffington, direttrice di The Huffington Post, uno dei siti aggregatori più visitati ed influenti di internet. La Huffington è del parere che, nonostante la crisi dei giornali, «questi sono tempi felici per chi vuole tenersi informato».

«Qualcuno può davvero sostenere – ha chiesto – che non è magnifico che i lettori possano navigare in rete, usare i motori di ricerca e andare sui siti aggregatori per poter accedere ai migliori articoli provenienti da fonti dislocate in tutto il mondo ed avere a disposizione notizie sempre aggiornate e non statiche su fogli di giornale»?

La Huffington ha detto alla commissione che il futuro del giornalismo non dipende dal futuro dei giornali.

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