Silvio al Garante: blocca le foto di Villa Certosa di GUIDO RUOTOLO-La Stampa
E adesso spuntano le fotografie. Centinaia, forse settecento o molte di più. Di Villa Certosa e dei suoi ospiti. Anche illustri, come il primo ministro della Repubblica Ceca, oggi dimissionario, Mirek Topolanek. Foto che Silvio Berlusconi non vuole vedere pubblicate. Mercoledì scorso, il presidente del Consiglio si è rivolto al Garante per la protezione dei dati personali, denunciando il fotografo Antonello Zappadu, per violazione della privacy, accusandolo di aver posto in essere «comportamenti penalmente rilevanti». Il Garante, che ha ricevuto le controdeduzioni del fotografo, non ha ancora deciso le iniziative da prendere.
Nel suo esposto, Berlusconi ricostruisce la storia. Martedì scorso il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, ha contattato l’avvocato Niccolò Ghedini, sostenendo che un suo giornalista, Giacomo Amadori, sapeva che erano in vendita fotografie «che potevano apparire di particolare interesse in relazione agli attuali fatti di cronaca». Il fotografo, scrive Berlusconi nel suo esposto, si era già rivolto ad Amadori nel dicembre scorso, proponendogli l’acquisto di foto «scattate a Villa Certosa». Al giornalista, Antonello Zappadu ha mostrato alcune fotografie. E martedì scorso ha rivelato ad Amadori che «tali foto erano state offerte al Gruppo Hachette-Rusconi e precisamente al direttore del settimanale Gente, dottoressa Monica Mosca».
Che, a detta del fotografo, «era assolutamente interessata ad acquistarle ma si sarebbe riservata una decisione, dovendosi recare a Parigi per ottenere il consenso dell’editore, vista la cifra richiesta». Un milione e mezzo di euro, visto l’interesse dimostrato «da giornali inglesi e francesi». Zappadu manda al giornalista di Panorama la bozza del contratto proposto al settimanale Gente e un campione di fotografie. A quel punto, ricostruisce l’esposto di Berlusconi, Amadori consegna il materiale al direttore Belpietro che, immediatamente, gira all’avvocato Ghedini. Il direttore di Gente spiega all’avvocato Ghedini di non aver avviato nessuna trattativa con Zappadu perché non «interessata all’acquisto» delle foto.
Nell’esposto, Berlusconi ricorda che «un consistente gruppo di fotografie, pur essendovi i volti “oscurati”, verosimilmente ritrae nel maggio del 2008 l’allora primo ministro della Repubblica Ceca Topolanek, la sua famiglia, altro ministro del governo Ceco, il loro seguito, oltre a una serie di soggetti che erano stati ufficialmente convocati per le serate d’intrattenimento offerte a Topolanek». E ancora: «L’altro gruppo di fotografie verosimilmente ritrae alcuni ospiti in Villa Certosa durante le vacanze natalizie 2008/2009». Antonello Zappadu si difende ricordando che le «immagini venivano scattate in diversi luoghi esterni non qualificabili come private dimore».
Insomma, non solo Villa Certosa ma anche, per esempio, l’aeroporto di Olbia. A proposito delle foto dell’ex premier Topolanek, Zappadu fa sapere di aver appreso dall’esposto di Berlusconi l’identità di quell’ospite della villa Certosa. «Posso solo dire – spiega il fotografo – che tra gli ospiti del Natale scorso c’erano tantissime minorenni. Chi ha visto gli scatti giura che c’è anche Noemi».
E sulla trattativa milionaria con il direttore di Gente, il fotografo precisa: «Era una bozza di contratto. Sulla cifra, naturalmente, avrei trattato. Mi sono rivolto a un giornalista che conoscevo, Giacomo Amadori. Pensavo di trattare con un settimanale del gruppo Mondadori e invece mi ha telefonato la segretaria di Berlusconi, Miti Simonetto. A quel punto ho interrotto le comunicazioni». Centinaia di scatti. Secondo indiscrezioni, Zappadu sarebbe in trattativa con il gruppo editoriale di Rupert Murdoch. Riviste inglesi e francesi sarebbero interessate alla pubblicazione delle foto.
«Se sono foto insignificanti, se Berlusconi – commenta Zappadu – scrive nel suo esposto che “i soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particolare rilievo o connotazione”, perché vuole bloccare la loro pubblicazione?». (Beh, buona giornata).