La guerra terrorismo? L’hanno vinta i terrorizzatori.
Poiché la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, come diceva il barone Carl von Cluasewitz, se facessimo un bilancio della guerra al terrorismo scatenata dall’Amministrazione Bush, scopriremmo chi ha vinto, a dieci anni dal quel tragico 11 settembre, che ne fu la causa scatenante.
Non l’hanno vinta i terroristi islamisti, anche se gli è stata data la grande opportunità di diventare i padroni della scena mediatica, facendone nemici più pericolosi nei breaking news che nel campo di battaglia. L’ultima fiction è andata in onda con la spettacolare uccisione di bin Laden in Pakistan.
Non l’hanno vinta i marines Usa, né i soldati della coalizione alleata: in Iraq non c’è pace, in Afghanistan la guerra continua. In compenso, abbiamo riempito le tv di funerali ai caduti occidentali e staccato la diretta alle vittime civili.
Ma allora, chi ha vinto la guerra? Il grande vincitore è stato il manistream. Ha inventato scenari inesistenti, come le provette di antrace mostrate in diretta tv o il famoso show di Bush, che vestito da pilota di caccia annuncia al mondo “mission accomplished”. Hanno vinto gli inventori del water boarding, delle rendiction, del Patriot Act.
Hanno vinto i neocons che con i loro mezzi mdiatici hanno teorizzato il destino imperiale degli Usa nel mondo post bipolare, vagheggiando un ruolo storico simile a quello che fu dell’Impero Romano. Hanno vinto gli emuli, i reggicoda, i passeggeri del carro del vincitore: i nostrani Ferrara, Farina (alias Agente Betulla), Panebianco. Quest’ultimo, dalle pagine del Corsera applaudì la tortura utile a far confessare quei cittadini britannici di origine pakistana che avrebbero progettato un attentato su un aereo di linea inglese. L’inchiesta stabilì che non ci fu nessun complotto contro la democrazia, se non, appunto, teorizzazioni come quelle sostenute dall’articolo in questione.
Hanno vinto i dietrologi e teorici del complotto di ogni tara e longitudine che, nel tentativo di confutare le tesi ufficiali relative all’attentato alle Torri Gemelle si sono ostinati a guardare il dito, e perso totalmente di vista la foresta. Mentre i terrorizzatori realizzavano su scala globale quello che De Andrè descrisse come l’epoca in cui “chi non terrorizza si ammala di terrore”, la ricerca delle armi di massa divenne la più colossale arma planetaria di “distrazione di massa”: ha permesso alla globalizzazione di dilagare senza controlli democratici, ha permesso alla finanza “creativa” di impestare di titoli marci l’economia reale, ha realizzato la fine del welfare nelle democrazie occidentali.
I terrorizzatori hanno vinto perché sono riusciti a prendere tempo, prima che la catastrofe finanziaria si abbattesse sull’economia Usa; prima che la speculazione infilzasse Grecia, Spagna, Portogallo e ora l’Italia; prima che la protesta popolare spazzasse vie i governi arabi “moderati”. Il maistream si è fatto le ossa con l’Attacco alle Torri Gemelle. Oggi governa il pianeta, alleato fedele della globalizzazione selvaggia. Non sopporta intromissioni della politica, neanche dal presidente Obama. La guerra al terrorismo non è stata la continuazione della politica, ma il suo sudario. Ecco chi sono i terrorizzatori, ecco perché l’11 settembre è il loro decimo compleanno. Auguri. Beh, buona giornata.