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Ma quale patente a punti, nei cantieri si muore come e più di prima.

di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro

A 70 anni Silvio Perrone lavorava ancora nei cantieri edili: è lui la sedicesima vittima di novembre nel settore in cui la sicurezza sarebbe migliorata in modo esponenziale grazie alla patente a punti, entrata in vigore il 1° ottobre.

Almeno nei sogni del governo e segnatamente della ministra contro il Lavoro, Elvira Calderone. Naturalmente non è accaduto, trattandosi del solito provvedimento senza capo né coda, applicabile in pochissimi casi e soprattutto privo di conseguenze per le imprese.

Silvio Perrone, che lascia la moglie e una figlia, venerdì 22 novembre era al lavoro in un cantiere privato di Nardò (Lecce), impegnato a caricare i calcinacci su un camion, quando è stato travolto da un crollo.

Due le versioni sull’accaduto: cedimento dei tubi di scivolo dei calcinacci, che avrebbero provocato il crollo parziale di una parete; oppure distacco di alcuni conci dalla facciata dell’edificio. Perrone è stato colpito ed è morto sul colpo. È la settima vittima del lavoro questo mese in Puglia.

Stefano Priolo, 56enne responsabile di ragioneria e demanio nel Comune di Portofino (Genova), è morto giovedì 21 novembre all’ospedale San Martino di Genova, dove era giunto in condizioni gravissime il giorno prima per un incidente stradale accaduto a Rapallo, dove risiedeva.

Alle 7 del mattino, andando al lavoro in moto, l’impiegato comunale si è scontrato con una vettura, riportando lesioni gravi. Dopo poco più di 24 ore ne è stata dichiarata la morte e sono iniziate le procedure di espianto degli organi.

Francesco Tridico, 54 anni, appuntato dei carabinieri in servizio a Firenze, è morto giovedì 21 novembre mentre, finito il servizio, andava in bicicletta alla stazione di Campo di Marte per prendere il treno che l’avrebbe riportato a casa ad Arezzo.

Durante il tragitto è stato colto da malore, è caduto a terra ed è spirato, nonostante la velocità dei soccorsi.

#silvioperrone#stefanopriolo#francescotridico#mortidilavoro

Novembre 2024: 74 morti (sul lavoro 58; in itinere 16; media giorno 3,4)

Anno 2024: 1038 morti (sul lavoro 785; in itinere 253; media giorno 3,1)

150 Lombardia (104 sul lavoro – 46 in itinere)

103 Campania (88 – 15)

94 Veneto (65 – 29)

85 Sicilia (60 – 25)

80 Emilia Romagna (61 -19)

78 Lazio (52 – 26)

68 Puglia (44 – 24)

67 Toscana (54 – 13)

63 Piemonte (49 – 14)

34 Sardegna (29 – 5)

29 Marche (20 – 9)

25 Abruzzo (20 – 5), Calabria (20 – 5)

20 Liguria (17- 3), Trentino (16 – 4), Estero (17 – 3)

18 Friuli V.G. (15 – 3)

17 Umbria (14 – 3)

13 Alto Adige (12 – 1)

12 Basilicata (12 – 0)

7 Valle d’Aosta (7 – 0)

4 Molise (4 – 0).

Ottobre 2024: 100 morti (sul lavoro 74; in itinere 26; media giorno 3,2)

Settembre 2024: 93 morti (sul lavoro 67; in itinere 26; media giorno 3,1)

Agosto 2024: 97 morti (sul lavoro 67; in itinere 30; media giorno 3,1)

Luglio 2024: 104 morti (sul lavoro 83; in itinere 21; media giorno 3,3)

Giugno 2024: 105 morti (sul lavoro 72; in itinere 33; media giorno 3,5)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 96 morti (sul lavoro 76; in itinere 20; media giorno 3,3)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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